Conte: “Per Natale misure ad hoc. Non possiamo ripetere ferragosto”

Redazione

“Siamo uno stato libero e democratico, non possiamo entrare nelle case e dire quante persone siedono a tavolo. Ci saranno limitazioni alle occasioni di socialità in generale: tombolate, feste, queste cose le dobbiamo assolutamente contenere”

E’ in corso, a quanto si apprende, una riunione del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione di maggioranza e i ministri Roberto Gualtieri, Luigi Di Maio, Enzo Amendola. Sul tavolo della riunione ci sono i temi economici, a partire dalla manovra e i prossimi decreti Ristori, ma anche le future misure di contrasto al Covid. Con Dario Franceschini, Alfonso Bonafede, Roberto Speranza e Teresa Bellanova, è presente il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Sulle prossime misure in vista del Natale, ieri sera il premier, ospite di Lilli Gruber a “Otto e mezzo” su La 7 ha parlato delle prossime misure per il contrasto al virus, anche in vista del Natale.  “Siamo uno stato libero e democratico, non possiamo entrare nelle case e dire quante persone siedono a tavolo. Ci saranno limitazioni alle occasioni di socialità in generale: tombolate, feste, queste cose le dobbiamo assolutamente contenere” ha detto Conte. “Vogliamo ridurre le occasioni di socialità ma consentire la tradizione a noi molto cara dello scambio dei doni, il cosiddetto shopping. In questo senso è controproducente limitare gli orari dei negozi. Cercheremo di consentire l’apertura fino a orari che ci permettano di evitare gli assembramenti. Vogliamo far correre l’economia, evitando assembramenti”. E poi: “Con Merkel e Macron in Europa stiamo lavorando ad un protocollo comune europeo. Non è possibile consentire vacanze sulla neve, non possiamo permettercelo”. “Non possiamo concederci vacanze indiscriminate sulla neve. Anche per gli impianti da sci, il problema del protocollo è un conto, ma tutto ciò che ruota attorno alle vacanze sulla neve è incontrollabile”, ha chiarito Conte. Sulle scuole il premier ha dichiarato: “Cercheremo di aprire le scuole prima di Natale, stiamo lavorando per questo”. “Nel terzo trimestre abbiamo avuto un Pil del 16,1% e confido che col sistema di monitoraggio che ci consente interventi ben più circoscritti rispetto al lockdown generalizzato, credo che ci sarà una buona ripresa in questo ultimo trimestre e il prossimo anno. Se continuiamo così l’Italia sarà tra i Paesi che si distingueranno per una maggior resilienza”, ha inoltre affermato Conte. Sul Recovery Plan “non siamo in ritardo”, grazie anche al lavoro svolto durante gli Stati Generali, e a breve ci sarà un nuovo confronto tra governo e Parlamento e poi con le parti sociali, ha detto il presidente del Consiglio. “Gli Stati Generali non sono stati una passerella. Abbiamo ascoltato tutti, e poi abbiamo messo a punto le priorità: digitalizzazione, svolta green, investimenti nella filiera dell’educazione. Tutto questo non si fa in un giorno. Non siamo in ritardo: alla luce del lavoro fatto siamo ora in fase di elaborazione dei progetti, contiamo di poter tornare a confrontarci in Parlamento dopo aver fatto un ulteriore passaggio in seno al Giae che è una commissione che raccoglie tutti i ministri, e poi con le parti sociali”, ha spiegato. “Abbiamo tantissime risorse, dobbiamo saperle spendere, abbiamo ingenti risorse nella legge di bilancio, abbiamo i fondi strutturali europei. Non ci mancano le risorse, ma abbiamo la necessità di cambiare passo. È quello che ci chiede l’Europa ed è quello che dobbiamo fare” ha detto il presidente del Consiglio. E sulla nomina del Commissario alla Sanità per la Calabria, il premier ha affermato che la questione verrà affrontata nel Consiglio dei Ministri di oggi. “Ho incontrato Berlusconi solo durante le consultazioni, gli ho parlato due o tre volte, anche durante la sua malattia, quando l’ho chiamato. Non è un questione di cortesia personale, è una questione politica, c’è la disponibilità a un dialogo chiaro e nella distinzione dei ruoli”, ha aggiunto il premier.  Con Mario Draghi “ci siamo sentiti, ci siamo anche visti in una recente occasione”, ma “non c’è stata necessità” di chiedergli dei consigli, “non per spocchia o supponenza: mi fido del mio ministro dell’Economia e degli economisti che lavorano al Mef” questa la risposta di Giuseppe Conte. “Con Donald Trump l’Italia ha collaborato, abbiamo lavorato. Con Biden abbiamo avuto una lunga conversazione, ho colto sensibilità in linea con il progetto politico che stiamo perseguendo e in linea con l’Unione Europea. Credo che il confronto  con l’Unione Europea sarà proficuo” ha proseguito il presidente del Consiglio.

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