Rientri e shopping di Natale, le regole in Sicilia: oggi l’ordinanza di Musumeci
Redazione
Test rapidi «raccomandati», ma di fatto obbligatori per chi arriva. Negozi e locali, ai sindaci carta bianca sulle strette. E i medici di base in campo sul tracciamento
I tamponi rapidi saranno «fortemente raccomandati» a chi ritorna in Sicilia dal 14 dicembre, ma con un meccanismo che li renderà di fatto obbligatori. E i medici di famiglia potrebbero essere in prima linea, su base volontaria, negli screening sui rientranti, che, se residenti in Sicilia potranno fare il test rapido nei drive-in della Regione, ma anche negli studi medici; un’indiscrezione che arriva dal Cts, in attesa di conferme da fonti istituzionali. Certa invece una norma che darà ai sindaci siciliani la possibilità di disciplinare gli orari dei negozi e di prevedere misure locali su negozi e locali, compresa l’ipotesi di chiudere strade o piazze e di vietare lo stazionamento in alcune zone.
Oggi arriverà la firma di Nello Musumeci sull’ordinanza per disciplinare il periodo festivo, fra rientri e shopping. Ieri sera il comitato tecnico-scientifico della Regione ha vagliato il testo definitivo, confermando in sostanza l’impianto del provvedimento impostato dai tecnici dell’assessorato alla Salute.
Confermati i principali contenuti emersi nelle anticipazioni di stampa di questi giorni. A partire dai tamponi rapidi per chi arriva in aereo e in treno. «Fortemente raccomandati», nell’ultima bozza del provvedimento, ma con un meccanismo che, incrociando il tracciamento e le deroghe per chi ha già in tasca un tampone molecolare con esito negativo, crea un sistema per cui nessuno dei rientranti, nelle prossime settimane, potrà non essere in qualche modo “certificato”.
Nell’ordinanza, infatti, torna l’obbligo, per chiunque arrivi, di registrarsi con gli strumenti digitali della Regione. Dovrebbe essere riutilizzata “Sicilia SiCura”, già scaricata negli scorsi mesi da migliaia di cittadini, molti dei quali appartengono alla schiera dei circa 70mila arrivi previsti a partire dalla prossima settimana, più di un terzo prima del 21 quando scatterà il divieto di rientro per i non residenti.
Gli scali di Fontanarossa (predisposta un’area medica anche nel terminal A, che affiancherà quella già operativa nel terminal C) e di Punta Raisi (c’è già una zona dedicata, con 8 postazioni) sono pronti. E anche i principali porti per traffico di passeggeri sono stati allertati. Può essere esentato dal test rapido chi, arrivando in aereo o in nave, abbia già un tampone con esito negativo nelle ultime 72 ore. Più complicato regolamentare i controlli di chi torna in treno, in autobus o con la propria auto. In questo caso si pensa a dei drive-in nei pressi delle stazioni e agli sbarchi a Messina, sul modello di quelli già sperimentati per alcune categorie e sui territori anche dei comuni più piccoli.
Allo screening di massa sui siciliani che rientrano, nell’idea di Ruggero Razza (che ha predisposto assieme al suo gruppo di lavoro lo schema dell’ordinanza, alla quale potrebbe seguire anche una circolare dell’assessore), sarà accoppiato un significativo rafforzamento di uomini e di mezzi: circa 250 sanitari in più, per evitare di creare dei pericolosi “imbuti” nelle operazioni di controllo. I drive-in dovrebbero servire anche per ripetere il test dopo cinque giorni dall’arrivo.
Ma dal Cts trapela anche l’ipotesi di un coinvolgimento diretto dei medici di base: potrebbero fare anche loro i tamponi rapidi a chi torna avendo mantenuto la residenza in Sicilia. Più certo l’impiego immediato per rimediare ai ritardi delle Asp nella gestione del tracciamento e delle quarantene. E dovrebbe essere messo nero su bianco già nell’ordinanza di oggi, rispondendo a una precisa condizione dei professionisti.
Il presidente regionale della Fimmg, Luigi Galvano, specifica che «la richiesta di un’ordinanza ad hoc è stata già inviata nei giorni scorsi a Musumeci. Nel documento al governatore si chiede «il conferimento ai medici di medicina generale delle funzioni di pubblico ufficiale limitatamente alla Disposizione di fine isolamento per i “casi positivi”, per i “contatti di caso” e per i “casi sospetti”». E così sarà in un passaggio dell’ordinanza molto apprezzato dagli esperti della Regione.
Nel testo dell’ordinanza anche misure per le attività commerciali e sulla movida, con un’ulteriore stretta anti-assembramenti. I sindaci avranno la possibilità di modificare gli orari dei negozi, ma potranno anche varare stretti locali ad hoc. Tra le ipotesi l’istituzione del divieto di stazionamento che a Palermo è stato introdotto per due settimane in centro a novembre. «Tutti i sindaci siciliani adotteranno misure volte al contenimento di attività o a diverse articolazioni degli orari di attività commerciali per evitare assembramenti», dice Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia.
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