Esplosioni a Beirut, 100 morti e 4mila feriti. Ministro della Salute: “Lasciate la città”

Redazione

“I materiali sprigionatisi nell’aria potrebbero avere effetti mortali”. Militari Usa ipotizzano attentato. Proclamato stato d’emergenza per due settimane e tre giorni di lutto nazionale. “Condizioni non gravi” per il militare italiano rimasto ferito

Beirut, 5 agosto 2020

A nemmeno un giorno dalle due violente esplosioni di nitrato d’ammonio, avvenute ieri nel porto di Beirut, che hanno devastato la capitale libanese, il bilancio si fa sempre più grave. Non sono solo aumentate le vittime, per cui la Croce rossa libanese riferisce di oltre 100 morti, e i feriti, saliti a 4 mila (tra cui anche un militare italiano), ma il ministro della Salute libanese Hasan consiglia a chiunque possa di lasciare la città. Hasan invita i cittadini ad abbandonare la capitale libanese, perchè , secondo quanto afferma il ministro, i materiali pericolosi sprigionatisi nell’aria potrebbero avere effetti a lungo termine mortali.  Nel frattempo, il bilancio potrebbe aggravarsi ancora. Le operazioni di soccorso, infatti, che sono continuate per tutta la notte, stanno proseguendo alla ricerca di oltre 100 persone disperse dopo l’esplosione di ieri, secondo quanto riferito questa mattina il governatore di Beirut, Marwan Abboud. Tra loro, riportata il Daily Star, ci sarebbero anche diversi vigili del fuoco. I soccorritori libanesi stanno cercando “in mare” e “sotto le macerie” i corpi di eventuali ulteriori vittime delle due potenti esplosioni, mentre il capo della Croce Rossa libanese ammette che non si è mai sentito prima “così impotente” di fronte a una tragedia di queste dimensioni.  “E’ la prima volta che vediamo gli ospedali dire ‘non possiamo più ricevere’ feriti”, ha detto all’emittente locale LBCI il segretario generale della Croce Rossa libanese, George Katanah. “Le operazioni di ricerca proseguono – ha continuato – ma la situazione è drammatica. E’ la prima volta che ci sentiamo impotenti”. Da parte sua il capo della Difesa Civile, Raymon Khattar, interpellato da LBCI, ha detto che “le nostre squadre stanno cercano le vittime al mare”, e anche “sotto le macerie” spiegando che la sua struttura “ha urgente bisogno di ingegneri e bulldozer perchè diverse strutture sono in pericolo di crollo”.