Sicilia, tempi duri per i furbetti del reddito di cittadinanza
Redazione
Tempi duri per i “furbetti” del reddito di cittadinanza che ogni mese hanno avuto accreditata una somma di denaro senza fare neanche un’ora di lavoro.
In tempi di pandemia quel sussidio economico alle fasce meno abbienti ha evitato la rivolta sociale in tutto il territorio nazionale, adesso è giunto il momento in Sicilia per impegnarli nella formazione in attesa che si sblocchi l’occupazione.
Garantire formazione a disoccupati e inoccupati beneficiari del reddito di cittadinanza, per l’inserimento nel mondo del lavoro. Il governo Musumeci ha dato il via libera per fare partire anche in Sicilia l’iniziativa “I talenti del reddito di cittadinanza in azione: progetto Ri-parti con l’export”, già avviata in altre tre regioni, Abruzzo, Campania e Marche.
«A seguito dell’accordo tra Anpal servizi, ente del ministero del Lavoro, e l’Ice, l’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – ha affermato l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone – la Sicilia ha aderito al progetto che prevede l’erogazione di due percorsi formativi di specializzazione e riqualificazione professionale, entrambi rivolti prioritariamente a percettori del reddito di cittadinanza in possesso del diploma di scuola media superiore e di una buona conoscenza della lingua inglese».
Il primo corso di specializzazione in export e comunicazione digitale per l’estero, della durata di 330 di formazione in aula con stage di due mesi in un’azienda, è rivolto a destinatari con età massima di 40 anni e formerà i cosiddetti “marketing manager”, mentre il secondo corso in marketing internazionale e digitale, della durata di 420 ore di formazione in aula (stage aziendale facoltativo), rilascerà l’attestato di “addetto export”.
I due progetti, senza alcun onere per i destinatari, saranno suddivisi su tutto il territorio nazionale, e potranno prevedere un massimo di 500 partecipanti, si stima inoltre un coinvolgimento di 300 aziende per ospitare lo stage.
«Saranno i centri per l’impiego a selezionare le persone da formare sulla base dei curricula. Questo tipo di formazione – ha aggiunto l’assessore al Lavoro – è in linea con la politica che il governo Musumeci sta portando avanti da anni e cioè quella di formare figure professionali richieste dal mercato del lavoro e, quindi, compatibili con le nuove esigenze delle aziende italiane ed estere».