Discoteche chiuse ma sbarchi a go go: il governo ne sbaglia un’altra
Redazione
Sbarcano a centinaia ogni giorno ormai. Ma per il governo Conte la priorità sono la chiusura delle discoteche e le mascherine da indossare dalle 18 alle 6. il virus a fasce orarie. Il nuovo lockdown sembra alle porte.
Tutto succede ormai mentre la rotta dei clandestini dall’Africa è orientata verso l’Italia. Perché siamo riconosciuti in tutto il Continente nero come quelli dei porti aperti, delle frontiere spalancate. In Africa il ministro italiano più popolare si chiama Luciana Lamorgese: il Viminale è riuscito a serrare decine di milioni di italiani dentro casa a suon di sanzioni durante il lockdown. Ma non fa nulla contro barche e barchini provenienti da laggiù. Non sa come fare, la ministra, che oggi se ne va con Di Maio a Tunisi a fare probabilmente altri guai.
Individuiamo e “tamponiamo” chi arriva da Grecia e Malta, da Croazia e Spagna, ma dall’Africa no. In particolare la Sicilia è sotto attacco di un’invasione sempre più programmata, ma il governo lascia l’isola nel più completo abbandono, come denuncia l’assessore alla sanità della regione Ruggero Razza nell’intervista che pubblichiamo in queste pagine.
Chiudono quelle poche discoteche che erano ancora aperte, ma nessuno ci informa che fine hanno fatto 14mila clandestini in più rispetto allo scorso anno. Dove sono stati sguinzagliati, in molti positivi al Covid e spesso irrintracciabili. Anche perché c’è chi giura che dal Viminale
l’ordine sia quello di non affannarsi troppo ad inseguire i migranti in fuga. Ovviamente a noi sono riservate mascherine dalle 18 alle 6 del mattino per preparare il lockdown prossimo venturo, ma il “privilegio” non sarà previsto per i clandestini, magari.
Annunciano persino – ancora! – le modifiche che vogliono varare a settembre ai decreti Salvini sulla sicurezza e l’immigrazione, e non si rendono conto dell’effetto calamita che diffondono nel continente nero. Tutti in Italia, non si rischia più.
In questo clima c’è poco da stupirsi se arrivano centinaia di disperati anzitutto a Lampedusa.
Sono in totale 230 i migranti arrivati ieri (e nessuno può sapere quanti di loro infetti). Anche i nuovi sbarcati sono stati portati all’hotspot di Contrada Imbriacola. La capienza massima è di 192 ospiti, ora ce ne sono molte centinaia in più.
In un anno siamo passati da 7.000 sbarchi a 21.000. E la titolare del Viminale non può che ammettere: “Sì, gli sbarchi di migranti sono aumentati rispetto all’anno scorso. Ma questo è dovuto a due fattori: la crisi in Tunisia e l’arrivo di piccoli barchini, difficile da individuare”. Le famose colpe che non ci riguardano, il governo sembra non avere mai nulla da farsi perdonare.
In realtà, dalle parole della Lamorgese si capisce una sola cosa: l’esecutivo è spaventosamente in affanno. Non riesce ad evitare gli sbarchi e ha perso la gestione dei migranti sul territorio. Il rifiuto di una politica di blocco navale comporta il massimo della confusione. Prevale la sensazione che non si debbano disturbare coloro i quali lucrano sul mercato dell’immigrazione clandestina: Ong e cooperazione vogliono mano libera.
Altrimenti non si spiega che cosa stia succedendo. Anche altri paesi mediterranei sono sottoposti alla pressione migratoria, ma hanno maggior fortuna dell’Italia: comprese Grecia e Malta, ad esempio. Idem per la Francia ed altri paesi europei. Solo noi abbiamo un governo in cui il ministro dell’interno confida candidamente di non sapere che pesci prendere.
In questo clima abbastanza incredibile, la Lamorgese ancora ieri è tornata alla carica sui decreti sicurezza, che poi rappresentano la fissazione della maggioranza che deve sostenere il governo Conte.
La ministra ha affermato che la nuova normativa in materia di immigrazione è praticamente pronta e verrà esaminata a settembre, “appena il presidente del Consiglio lo riterrà opportuno”. Il testo è stato chiuso con le parti politiche della maggioranza, ha tenuto a far sapere la numero uno del Viminale. “Non abbiamo toccato gli aspetti della sicurezza ma la parte immigrazione, andando a recepire le osservazioni della presidenza della Repubblica”, ha sottolineato Lamorgese riferendosi ai decreti Salvini. E questo lascia prevedere che cosa potrà accadere in Parlamento dove le frange più estreme della coalizione di governo sono pronte ad un’autentica battaglia pur di non limitarsi ai solo rilievi del Colle. Di qui la prudenza dello stesso premier con i continui rinvii alle ripresa postferiale.
Le parole scialbe della Lamorgese non potevano non provocare la reazione di Matteo Salvini: “Pugno duro con i cittadini, inseguimenti e multe per chi va in spiaggia, balla o fa l’aperitivo, carezze e porti aperti per Ong, trafficanti e clandestini”.
Che la situazione sia ormai fuori controllo lo dimostrano proprio le cifre degli sbarchi, troppo aumentate rispetto allo scorso anno. Il che, assieme alle analisi pessimistiche sulle tensioni sociali che potrebbero esplodere alla ripresa autunnale, fanno temere sulle capacità operative della ministra Lamorgese nel far fronte a quello che rischia di succedere.
Ormai il flusso incontrollato e inarrestabile di clandestini preoccupa davvero molti. E questo – ha rilevato la stessa capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini – “a causa dei segnali sbagliati lanciati dal governo, tra maxisanatorie, volontà di smantellare i decreti sicurezza, navi e caserme messe a disposizione per la quarantena, una sorta di avanti tutti“.
Che poi nel mirino non c’è solo la Lamorgese, ma anche la responsabile dell’agricoltura, Teresa Bellanova assieme al ministro degli esteri Luigi Di Maio. A farlo notare è il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro: “Di Maio consegue il titolo faccia di bronzo di Ferragosto. Dopo aver ammesso che aumentano gli sbarchi per le sanatorie, le definisce presunte e chiede aiuto al presidente tunisino Saied. Qualcuno può spiegare a Di Maio che la sanatoria non è presunta, ma reale? Che la sanatoria l’ha appena fatta il suo governo e il ministro Bellanova, spendendo 550 milioni di euro? Ma soprattutto qualcuno gli potrà spiegare che per arrestare gli sbarchi indotti dalle sanatorie non deve andare fino in Tunisia, ma sarebbe sufficiente al primo Consiglio dei ministri pretendere da Bellanova che venga revocata l’infausta sanatoria che ha alimentato sbarchi e traffici degli scafisti?”.
@ILTEMPO.IT