Morto il poeta Rocco Vacca
Redazione
E un altro pezzo di storia di Gela se ne va. Ieri è mancato Rocco Vacca. Il poeta ed il testimonial della rinascita economica di Gela.
Un uomo concreto con uno sguardo rivolto alle stelle. Alto, imponente, dinamico ma col il cuore tenero di un uomo di lettere che si esprime in versi. Ed il vernacolo era la sua lingua preferita per dare corpo ai suoi sentimenti. ‘Vulari senz’ali’ , ‘Cosi di Gela’, ‘Scruscu d’amuri’, ‘Cca nasciu’ sono le sue antologie di versi in vernacolo, un’ode alla terra di Sicilia di cui andava fiero.
E ancora ‘Linzola stinnuti’ , ‘Amuri chi duna frutti’, il libro sul convitto Pignatelli. Attivo nel dopolavoro Eni, visto il suo impegno lavorativo nell’industria, Rocco Vacca si era ritagliato uno spazio nel mondo della cultura.
Insieme ad Orazio Emanuele Fausciana aveva firmato ‘Sillabbariu’. Quattro anni di lavoro per raggruppare 3000 vocaboli gelesi tradotti in italiano accompagnati da proverbi, locuzioni e proverbi, che restituiscono, a volte l’etimologia.
Negli ultimi anni aveva ricoperto la carica di Presidente dell’opera pia Principessa Pignatelli. Con la perdita di Rocco Vacca, la lunga lista nera delle perdite di cittadini operosi si allunga ogni giorno.
Il funerale si terrà domani alle 16 nella chiesa dedicata a San Giacomo maggiore. Aveva 77 anni.