Viviana e Gioele, oggi l’autopsia sui resti del bimbo: accertamenti su tracce biologiche nell’auto
Redazione
Prosegue il lavoro degli investigatori per tentare di dare risposte alle tante domande sul giallo della morte della dj torinese e del figlio di quattro anni. L’avvocato della famiglia Parisi: “Da autopsia temiamo risposte frammentarie”
E’ il giorno dell’autopsia sui resti del piccolo Gioele Mondello, rinvenuti lo scorso 19 agosto poco lontano da dove l’8 agosto era stata ritrovata cadavere la madre Viviana Parisi, cinque giorni dopo la loro scomparsa dopo l’incidente avvenuto sulla A20 Messina-Palermo.
Sul caso è al lavoro task force di esperti, tra cui anche entomologi, geologi, zoologi, esperti in materia di tracce di animali. Bisogna infatti stabilire l’orario della morte ma anche le cause del decesso del bimbo e per quanto tempo è rimasto nel luogo in cui è stato trovato il tronco. Tante le domande che ancora non hanno una risposta, tante ancora le ipotesi da vagliare.
“Sono qui per occuparmi della geologia forense, quindi dell’analisi dei terricci e dei territori”, ha detto Roberta Somma, la geologa forense incaricata dalla Procura di Patti (Messina) prima di entrare al Policlinico per partecipare all’autopsia del piccolo Gioele. “Vedremo quale sarà la compatibilità dei terricci con i reperti ritrovati e con i luoghi”, ha aggiunto la geologa. Poi, alla domanda a quali risultati si possa prevenire dopo l’autopsia, la professionista ha allargato le braccia e ha detto: “Non mi pronuncio”. Ma tiene a sottolineare che è un lavoro “complicato come quello di tutti gli altri esperti”. Ma il tempo passato prima del ritrovamento dei due corpi, di Viviana e Gioele, può rappresentare un ostacolo per il lavoro? “No”, è stata la geologa.
I dubbi sull’autopsia dell’avvocato della famiglia di Viviana Parisi
“Siamo seriamente preoccupati che gli esami sui resti di Viviana Parisi e del figlio Gioele possano dare solo risposte frammentarie”, ha detto l’avvocato Nicodemo Gentile, che insieme al collega Antonio Cozza assiste la famiglia della 43enne trovata morta.
“Non possiamo privilegiare alcuna ipotesi – ha spiegato l’avvocato Gentile a MessinaToday – sono tantissimi gli aspetti da valutare, ma possiamo tenere in considerazione un dato: Viviana era affaticata dal punto di vista emotivo, ma abbiamo la certezza che non ha mai avuto comportamenti aggressivi nei confronti del figlio e degli altri familiari. Se non fosse accaduto l’incidente dove sarebbe andata?”.
L’incidente in autostrada, ha detto il legale della famiglia Parisi, “ è stato un evento imprevedibile e dobbiamo capire cosa ha provocato nella mente di Viviana. Non sappiamo perché ha sentito la necessità di scavalcare quel guardrail e inoltrarsi nel bosco con il figlio in braccio”. Quanto all’ipotesi dell’omicidio-suicidio, per Gentile si tratta di una “eventualità che per noi resta residuale”, perché “gli attuali riscontri non ci inducono a vedere una mamma che aveva maturato un gesto simile”. Rimane l’attesa per il lavoro dei medici legali e del pool di esperti chiamato in causa dalla Procura. “Abbiamo fiducia sul lavoro degli investigatori”, ha concluso l’avvocato.
Viviana e Gioele, analisi su tracce biologiche trovate nell’auto
Nuovi accertamenti sono previsti questa mattina, alle 10.30, presso il laboratorio genetico forense della Polizia scientifica di Palermo, per esaminare alcune tracce biologiche, sei in tutto, ritrovate sulla Opel Corsa di Viviana Parisi. Gli esperti nominati dal Procuratore di Patti Angelo Vittorio Cavallo dovranno accertare di che tipo di tracce biologiche si tratta e, soprattutto, se sono recenti. Tra le ipotesi avanzate dalla Procura, sostiene l’agenzia Andkronos, anche se non è la pista privilegiata, c’è quella dell’incidente stradale in cui il piccolo, senza la cintura allacciata al seggiolino, avrebbe sbattuto la testa e si sarebbe ferito. Però, perché la madre, invece di chiedere aiuto, è scesa dalla sua auto con il bambino in braccio correndo verso i boschi di Caronia? Dopo avere scavalcato il guardrail dell’autostrada?
Ieri sera è terminato solo poco prima delle 21 il sopralluogo nei boschi di Caronia da parte degli esperti, i due medici legali, l’entomologo, il geologo forense, lo zoologo, chiamati dal Procuratore di Patti Angelo Vittorio Cavallo. “Le domande sono tante e noi faremo del nostro meglio per rispondere a tutte”, ha detto Stefano Vanin, professore associato di zoologia presso l’università di Genova, entomologo. “Il pool di specialisti che sta lavorando è molto qualificato e sono tutte persone molto brave ma – ha aggiunto Vanin – è un caso difficile”. “Dobbiamo vedere, dipende tutto dai risultati delle analisi. A priori non si dice assolutamente niente. Con i dati alla mano poi arriveremo ad avere delle risposte”.“
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